Una poesia per te
- Redazione
- 27 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 ott 2019
Vi è mai capitato di leggere una poesia, una frase o il testo di una canzone e pensare che quelle parole in realtà avreste voluto scriverle, dirle o cantarle voi? Vi è mai capitato di leggere un testo lontano da voi in termini di tempo ma talmente tanto vicino al vostro stesso modo di pensare da farvi sentire capiti? La verità è che tante delle cose che abbiamo dentro qualcuno le ha già tirate fuori prima noi, quel qualcuno è riuscito a metterle per iscritto e ha fatto si che potessero arrivare a noi in veste di poesia… quindi leggere una poesia potrebbe farci conoscere qualcosa in più di noi stessi, permettendoci di andare più in profondità. “La poesia per te” di oggi è stata scritta da Wieslawa Szymborska, una poetessa e saggista polacca. Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca del Novecento. AD ALCUNI PIACE LA POESIA Ad alcuni - cioè non a tutti. E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza. Senza contare le scuole, dove è un obbligo, e i poeti stessi, ce ne saranno forse due su mille. Piace - ma piace anche la pasta in brodo, piacciono i complimenti e il colore azzurro, piace una vecchia sciarpa, piace averla vinta, piace accarezzare un cane. La poesia - ma cos'è mai la poesia? Più d'una risposta incerta è stata già data in proposito. Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo Come alla salvezza di un corrimano. (Tratto da La fine e l'inizio , Scheiwiller editrice, Milano 1997. Traduzione di Pietro Marchesani. “Tutti gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell’anima una tendenza alla poesia. Questa tendenza, che in pochissimi è attiva, negli altri non è che passiva, non è che una corda che risponde con simpatiche oscillazioni al tocco della prima.” Con queste parole Giovanni Berchet ( poeta, scrittore e traduttore italiano, tra più importanti esponenti del romanticismo) ci invita fermarci un secondo, a rispondere al richiamo della poesia, per riscoprire quella tendenza, attiva o passiva, che molto spesso ignoriamo. Forse la ignoriamo perché pensiamo che la cosa non ci riguardi, che Berchet non stesse parlando di noi; o forse perché troppo impegnati, in una quotidianità frenetica, gli attimi liberi vorremmo dedicarli alle cose che ci piacciono...ma se scoprissimo che anche a noi piace la poesia? Grazia Gagliardi
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