Cos'è la diversità
- Redazione
- 28 ott 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 nov 2019
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" ma siamo sicuri che sia così? Certamente questa stupenda citazione di Isaac Asimov, scrittore e biochimico russo ci fa riflettere, ma siamo davvero sicuri che una delle più comuni forme di violenza, il bullismo, sia causato dall'incapacità di qualcuno nel fare un qualcosa? Secondo le fonti Istat più della metà dei ragazzi tra gli undici e i diciassette anni è vittima di bullismo e con la diffusione delle nuove tecnologie si sta diffondendo sempre più rapidamente il fenomeno attualmente chiamato cyberbullismo, grazie al quale con l'aiuto di un monitor e una tastiera anche un' innocua pecorella può trasformarsi in un ferocissimo leone. Ma a cosa è dovuto questo fenomeno? A cosa è dovuto il fatto di esser derisi per quel che si è realmente? Le ragioni che si leggono in rete sono le più varie e disparate, ma la reale causa è la società. Forse non ci rendiamo conto di come quest'ultima ci stia manipolando. Per le nuove generazioni è sempre più difficile stare al passo con i tempi, con le mode, con le tendenze, con i pensieri... è una società di corsa, è un treno in corsa che nemmeno si ferma alla stazione e se sei già a bordo da tempo bene, altrimenti resti a piedi. È una società, la nostra, basata tutta sull' apparire e non sull'essere; puntiamo ad avere un ego smisurato di noi stessi cercando continue approvazioni dagli altri. Siamo una società sempre connessa ma che non connette mai realmente il cervello con la bocca prima di parlare, prima di scrivere. È una società fatta di alta moda e se non hai una firma addosso non sei vali niente, sei emarginato, sei un perdente. Da qui nasce il bullismo: dall' emarginazione, dal bisogno di essere per forza qualcuno che non è te stesso. Non hai la maglia di marca, sei indietro, non hai il pensiero uguale al mio, sei diverso, sei sbagliato. Provi così ad acquistare quei prodotti che ti ha consigliato quell' influencer, ma a quest'ultimo stanno bene addosso, mentre tu magari adesso ci ripensi e quei soldi avresti potuto benissimo spenderli in altro. Ecco: influencer deriva da influenza, portando con sè anche gli stessi sintomi, quel senso di stordimento e tristezza che hai quando hai la febbre. Vivono in case lussuose, sono sempre perfetti e dopo aver visto che passano tutte le serate della settimana in giro per posti lussuosi a bere e a divertirsi, non ti senti anche tu un po' "influenzato"? La nostra è una società basata sulla libertà di parola, sulla troppa libertà e talvolta non ci rendiamo conto di quando una parola possa fare eco nell' ego ed annientarci, non ci rendiamo conto di quale sia il peso di una parola all'intero di ogni singola frase. La parola ha un potere enorme: ha la capacità di farti commuovere in una poesia, ma può anche farti piangere per la sua crudeltà, è un'arma a doppio taglio: sta a noi saperla maneggiare. Siamo la società con le menti aperte dicono, ma ogni giorno degli omosessuali vengono coperti da insulti e botte solo a causa della loro capacità di amare; ogni giorno un bambino viene deriso e picchiato per la cicatrice che porta sul volto; ogni giorno una ragazza viene presa di mira per i vestiti che indossa; ogni giorno un ragazzo viene deriso per aver espresso il proprio pensiero...e credete sia davvero giusto così? Ci descrivono come la generazione con le menti aperte, ma perché per una volta oltre ad esse non apriamo gli occhi ed anche un po' di cuore?
Carugo Ludovica Sophia
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