Per ben cominciare
- Redazione
- 5 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min
di Anna Boscaino
Un anno particolare come quello che stiamo vivendo non poteva portare a un ritorno ai banchi di scuola ancor più particolare: assenza di luoghi fisici per lo studio e scarsa organizzazione sono solo alcune delle problematiche a cui le scuole italiane si sono trovate dinanzi a partire da questo settembre. L’emergenza che si è presentata ha portato alla luce diverse spiacevoli situazioni, purtroppo non del tutto risolte. Da molto si era al corrente del sovraffollamento delle aule e dei mezzi di trasporto che da sempre creano disagi agli studenti senza contare la mancanza degli insegnanti necessari a coprire tutte le cattedre lasciando diversi posti vacanti per non parlare della mancanza di sufficiente pulizia in determinati spazi, nonostante non ci si fosse mai attivati per risolverli persino da marzo, una volta iniziato il lockdown, si ha continuato a procrastinare lasciando effettivi buchi nell’organizzazione dell’imminente rientro: molti studenti continuano a non trovare posti sicuri sui mezzi, che continuano ad essere spesso e volentieri strapieni, mentre la didattica a distanza o quella a classi miste si dimostra sempre di più una soluzione applicabile solo a breve termine e in tutto questo le scuole continuano a lasciare indietro la rappresentanza studentesca, senza permetterle di intromettersi nelle decisioni che andranno a condizionare l’intero anno scolastico non rendendosi conto che le situazioni che i vari istituti scolastici si sono ritrovati a dover risolvere andrebbero affrontate con il massimo della cooperazione. Dovremmo fare tutti in modo di rendere la pandemia un’opportunità per cambiare tutte quelle problematiche che da troppo andavano a gravare sull'istituzione scolastica mantenendo come obiettivo primario la salute della comunità e noi studenti in primis dovremmo far sentire le nostre critiche sulle decisioni prese finora cercando di risollevare le sorti di un anno scolastico 2020-2021 non iniziato nel migliore dei modi.
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